Il futuro di Torino,quello dei nostri figli,è a rischio.
Oltre a moda,pelle,tessile e alimentare,Torino ha già perduto elettronica,editoria,banche e telecomunicazioni - senza batter ciglio!
Adesso fanno i bagagli anche FIAT e RAI,mentre il precariato condanna i giovani alla rassegnazione.
Torino è a una svolta.Serve una classe dirigente che faccia muro attorno alle risorse esistenti e costruisca una concreta fase di rilancio.
Ai cittadini di Torino,da 150 anni protagonista dell'Italia unita,piacerebbe permettersi un lavoro vero,perfino una famiglia,e alle imprese concorrere di nuovo allo sviluppo
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